La mia intenzione quando mi concentro nella fotografia di ritratto è svelare le caratteristiche di una persona in modo tale che possa riconoscersi. I vecchi fotografi ritrattisti in Germania lo chiamavano “charakteristische Ähnlichkeit” – somiglianza caratteristica.
Il mio approccio ai ritratti è simile a quello di chi colleziona pietre semipreziose: le guardo, le metto alla luce e scopro la loro bellezza individuale.
Altri potrebbero preferirle intagliate, per renderle più belle ma personalmente ritengo che questo possa far svanire le caratteristiche. Credo di dover rispettare ogni persona, il suo carattere, la sua storia e la sua bellezza naturale.
Quello a cui miro è il momento in cui mi parte l’intuizione per quella persona.
Controllo della luce
Stranamente penso che non si possa ottenere un ritratto preciso del carattere di quella persona con il controllo totale, ma piuttosto il contrario, dando spazio all’imprevisto.
Le ragioni per cui non faccio foto “neutre”, tipo quelle da cabina fotografica, è che il mio gusto personale e la mia esperienza funzioni come uno specchio fatto di piccoli pezzi di vetro colorato che riflettono nella foto. Se invece provo a fare un ritratto neutro, la mia personalità è
sempre compressa nel risultato.
Nella maggior parte dei casi, non so cosa mi aspetta: la persona, l’ambiente e l’impostazione della luce mi sono sconosciute in anticipo. In ogni caso, preferisco l’esposizione alle alti luci sui volti delle persone che ritraggo.
Ho imparato che nella maggior parte dei casi è utile essere in grado di adattare la propria idea visiva. Non esiste un approccio standard per un ritratto che emozioni. Se ti attieni a un certo schema, ti ritroverai con queste foto senza senso che vedrai nella maggior parte degli studi fotografici. Per me, la fotografia ha più a che fare con i sentimenti che con il vedere qualcosa. Cerco di capire cosa provo per qualcuno o qualcosa. In quella situazione mi affido totalmente all’istinto. A volte puoi semplicemente sentire se un’immagine sarà buona. Scattare foto per me è prendere posizione. Don McCullin una volta ha detto in un’intervista “La fotografia per me non è guardare, è sentire. Se non riesci a sentire quello che stai guardando, allora non riuscirai mai a far sentire agli altri qualcosa quando guardano le tue foto.” E di questo ne sono totalmente d’accordo.
Photo by Valerio Dian
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